Ciao Mario…

Tutto pensavo fuorché questo…solo ad immaginare che oggi avrei voluto dedicare a te un cammeo…un cammeo per colui che negli ultimi sei anni mi ha dato non tanto ma tantissimo.

Caro Marietto (Le Mariett), hai deciso con il tuo stile con pochi fronzoli e davvero spiccio di lasciare la scena, lasciare questo mondo che tanto ti aveva dato (in termini di esperienze) e a cui tanto avevi dato fino a ieri sera.

Ebbene sì, col tuo solito e consueto sorriso hai allietato un aperitivo tra amici e con la tua riservatezza ti eri fatto da parte pensando si dovesse io, Bruno e Stefano parlare di lavoro. Hai commentato con spensieratezza e la tua solita verve allegra un post su feisbukk (come lo definivi tu) e poi…

Oggi si sono affastellati ricordi ed aneddoti, suoni e frasi, cene, passeggiate e momenti e la rabbia per quelli che avresti dovuto vivere e non ci saranno era sempre più forte dentro di me.

Oramai eravamo amici indissolubili e la routine era stimolo di novità estrema ogni dì. In tanti oggi ti hanno reso omaggio, perché seppur all’apparenza solo, eri circondato da una famiglia immensa di amici. Erano loro una propaggine del tuo vivere senza se ne ma in questo mondo pieno di contraddizioni.

Il tuo fischiettare, ridere, tirar su tutti Noi anche quando pareva impossibile, il tuo aver sempre pronta la battuta, se del caso, oppure la considerazione profonda di vita come contraltare. Mi hai dato tanti e tali insegnamenti di vita e proprio ieri a margine del tuo spumantino mentre ti parlavo di mio fratello che era ritornato a Roma mi dicevi che avresti voluto tanto salutare nei prossimi giorni mio padre che ti aveva regalato giorni fa bellissime parole via messaggio. Parole che sottoscrivo con le lacrime agli occhi e la pelle d’oca perché sul serio come ti ha scritto il mio amato babbo tu per me sei stato ed eri un amico fraterno ma quasi un papà adottivo della vita milanese. Grazie a te ho conosciuto Milano ed il quartiere, accresciuto la mia capacità di dare e darmi agli altri cosa che tu sapevi fare in maniera esemplare; mi hai dato lezioni di vita davvero grandi…l’ultima poco tempo fa, quando dopo una mia ennesima “disavventura” sentimentale mentre ti confidavo la mia paura di non riuscire mai ad esser papà, come vorrei invece, pensando all’affetto di mio padre per me, mi dicevi con semplicità ma grande forza che si può esser padri anche quando non lo si è e tu per me lo sei stato e come me in tanti giovani tuoi amici potremmo dirlo. Eri il nostro fratello maggiore-padre che sapeva con estrema maestria dosare le parole anche se tu per umiltà dicevi di non saperle usare poi così bene.

Voglio pensare di averti regalato tanti momenti gioiosi e spensierati come l’ultimo di pochi giorni fa a Roma quando spinto dalla molla di un tuo grandissimo e magari anche a tratti sottaciuto desiderio di vedere nipoti e pro-nipoti ho avuto l’onore di accompagnarti in un viaggio nella capitale…

Eh già… la famiglia con in testa tua sorella di cui sempre mi parlavi con calore ed affetto, che era uno dei tuoi valori e per la quale eri proiettato.

“Rex ti posso dire una robba?” Ed uso volutamente uno dei tuoi intercalari… ci manchi e ci mancherai un casino. Lo so sei sparito in punta di piedi perché i grandi signori lasciano così la scena. Da lassù so che ora mi starai dicendo di non piangere, ci starai dicendo di onorare comunque la vita ed il lavoro che tu reputavi un tassello imprescindibile della tua esistenza ed infatti oggi, in tanti abbiamo col magone in gola, comunque proseguito nelle nostre attività: per rendere omaggio ad un amico, un fratello, un padre… ad un piccolo grande uomo orgoglioso di esser lucano che aveva un cuore immenso da contenerci tutti.

Ciao Mario…