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Il passato è passato (per fortuna)

Ecco a Voi un mio omaggio a un’amica che da alcuni giorni ahimè non posso più contattare con messaggi terreni. Non importa svelarvi il nome ma vorrei celebrarla perché in fondo so che, volendomi molto bene, apprezzerà che io stia pensando a Lei nonché ad un affetto a Lei molto caro.

Qualche notte prima delle sua dipartita avevo fatto un incubo. Sul muro davanti al mio letto c’era una iena lugubre che mi intimoriva e di lato, nel tentativo di fuggire, mi spariva la porta.

Tuttavia, ho un ricordo nebuloso dell’accaduto ma tante altre volte gli incubi, per tutti Noi, esemplificano paure o dei non totalmente risolti delle proprie vite: classico il non riuscire neppure a svegliarsi per allontanare le ansie da vissuto infausto notturno. Ad esse, la mia amica protagonista dell’odierno cammeo avrebbe dato una serie di risposte sulla scia del titolo (che a qualcuno/a nel leggerlo strapperà di sicuro una lacrima, ma spero di gioia, nds):

Se hai una cosa dentro falla accadere sennò ti distruggerà.

Oppure

Laddove si ama non cala mai la notte!

Poi, dopo avermi ristorato mi avrebbe confessato di esser preoccupata per sua figlia e chiesto in virtù del mio saper legger gli sguardi se anche io la vedessi piena di dubbi e ansie che si potevano contare ad una ad una. Aveva l’impressione che avesse intrapreso ultimamente una tattica di manomissione delle parole allo scopo di aiutarsi a sopravvivere e soprattutto volendo tutelare l’ “innocenza” dei propri cari cercava di tenere a bada la sua vera istintuale empatia senza far trasparire nulla all’esterno.
Ma Lei lo sentiva…

Ed in fondo anche io.

Il motivo sostanziale, poi, è che la verità sia come il sole: si può nascondere per un po’ ma non per questo scompare. Ecco perché io stesso vivo molto spesso nell’angoscia che qualcuno scopra cosa io abbia dentro per davvero…
Anche perché ho ormai trovato un equilibrio che mi concede di non farmi troppo scalfire dalle molteplici avversità ed insoddisfazioni: il mio piccolo grande segreto della vita!
Il segreto di saper trattenere i momenti belli come ad osservare il mare di notte: senza ferite.
Una super strategia atta a nascondere nei surrogati d’espressione della propria indole i momenti d’angoscia e le lacrime di difficoltà.

Ma come direi oggi ed in futuro a chi da lassù mi sta osservando: il rumore della paura non avrà mai casa nel vissuto di sua figlia perché io le promesse le mantengo e Lei inizierà a sorridere magari di nascosto avendo capito a cosa io mi riferisca…
Ed io, al contempo, finalmente potrò ritrovare la porta d’uscita e osservare che in fondo quel quadro tetro di fronte alla testata del mio letto è adesso girato e non può più tenermi testa!

sono i dettagli che fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio

Oggi nel #blogtime ci sarà spazio per un cammeo su tutti, quello dedicato ad un grande Uomo e non solo per la sua stazza fisica: il buon Bud che ci ha lasciati dopo aver lasciato negli anni una serie di perle di vita vissuta di cui il suo cinema trasudava. E come spesso capita a chi tratta la professione molto meglio che le persone i riconoscimenti in vita sono stati davvero in credito rispetto al merito…

Grandi uomini proprio come il mio caro amico Marietto (che tra pochi giorni farà un anno dalla sua dipartita) e grandi insegnamenti per chi li ha saputi apprezzare, leggere e scoprire; perché nonostante all’apparenza sembrassero impenetrabili nella loro schiettezza erano al contempo un libro aperto nella loro ermeticità: in pratica ogni giorno era come se ci trovassimo di fronte ad un sistema di porte che non riuscivano a star chiuse e non necessariamente per scelta…

Bud e Mario: due immensi, il cui tratto distintivo era, è, sarà sempre il possesso di doti tecniche e fisiche ai limiti della sfida genetica. E laddove fossero oggi paragonati ad altri reputati, a torto o ragione, più pregni di tecnica, io risponderei nella maniera in cui l’avrebbero fatto loro e per la quale tutti li conoscevamo apprezzandoli, ovvero ci si può accontentare di un decimo dei mezzi tecnici altrui se si possiede il doppio della sagacia.

Uomini di spessore superno quindi, capaci di condensare in una nevralgia contenutistica tutti i loro fini e le loro speranze. Uomini capaci di invertire le tendenze col loro modo spesso irriflessivo ma sempre spontaneo e mai irriguardoso seppur molto sovente inusitato. Ecco allora che Bud faceva virare quasi magicamente la violenza nella risata, così come Mario era capace di esprimersi meglio di tanti dotti letterati sebbene nessuno lo avesse mai visto girare due pagine dello stesso libro nello stesso giorno. Ma non potevi non desiderare di apprendere continuamente da loro: soggetti in grado di trasformare ogni passione in una missione con l’iterativo mantra di esigere da se stessi di più e sempre.

Persone improbabili spesso, ma al contempo irresistibili che ti mettevano, quando eri nella fase di scelta fra due ipotesi, seguirli o meno, nella posizione dicotomica del: o o sì.

Due grandissimi insomma che hanno scandito tempi differenti della mia vita, ma parimenti cruciali quali l’adolescenza e l’età adulta. Due grandi amici: quello del passato, virtuale come sempre più è il mondo odierno e quello dei tempi attuali vividamente reale e concreto con un pragmatismo molto più dello ieri che dell’oggi. Per entrambi sarebbero da spendere in un quovadis ineludibile delle vere e proprie genuflessioni emozionali nei confronti della loro tenacia…

Dettagli: piccoli, unici, indimenticabili ed insofisticabili.

Del resto, sono i dettagli che fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio: Mario e Bud, Bud e Mario lo sapevano bene e ce lo hanno insegnato per anni, facendoci osservare come loro, benché tenessero a debita distanza un certo tipo di idea di perfezione mai la ripudiassero e con estremo rispetto la controllavano con lo sguardo, massaggiandola e coccolandola, con e nei fatti…

Grazie cari Amici: il saluto stasera è Tutto per Voi!