Oggi nel #blogtime ci sarà spazio per un cammeo su tutti, quello dedicato ad un grande Uomo e non solo per la sua stazza fisica: il buon Bud che ci ha lasciati dopo aver lasciato negli anni una serie di perle di vita vissuta di cui il suo cinema trasudava. E come spesso capita a chi tratta la professione molto meglio che le persone i riconoscimenti in vita sono stati davvero in credito rispetto al merito…
Grandi uomini proprio come il mio caro amico Marietto (che tra pochi giorni farà un anno dalla sua dipartita) e grandi insegnamenti per chi li ha saputi apprezzare, leggere e scoprire; perché nonostante all’apparenza sembrassero impenetrabili nella loro schiettezza erano al contempo un libro aperto nella loro ermeticità: in pratica ogni giorno era come se ci trovassimo di fronte ad un sistema di porte che non riuscivano a star chiuse e non necessariamente per scelta…
Bud e Mario: due immensi, il cui tratto distintivo era, è, sarà sempre il possesso di doti tecniche e fisiche ai limiti della sfida genetica. E laddove fossero oggi paragonati ad altri reputati, a torto o ragione, più pregni di tecnica, io risponderei nella maniera in cui l’avrebbero fatto loro e per la quale tutti li conoscevamo apprezzandoli, ovvero ci si può accontentare di un decimo dei mezzi tecnici altrui se si possiede il doppio della sagacia.
Uomini di spessore superno quindi, capaci di condensare in una nevralgia contenutistica tutti i loro fini e le loro speranze. Uomini capaci di invertire le tendenze col loro modo spesso irriflessivo ma sempre spontaneo e mai irriguardoso seppur molto sovente inusitato. Ecco allora che Bud faceva virare quasi magicamente la violenza nella risata, così come Mario era capace di esprimersi meglio di tanti dotti letterati sebbene nessuno lo avesse mai visto girare due pagine dello stesso libro nello stesso giorno. Ma non potevi non desiderare di apprendere continuamente da loro: soggetti in grado di trasformare ogni passione in una missione con l’iterativo mantra di esigere da se stessi di più e sempre.
Persone improbabili spesso, ma al contempo irresistibili che ti mettevano, quando eri nella fase di scelta fra due ipotesi, seguirli o meno, nella posizione dicotomica del: o sì o sì.
Due grandissimi insomma che hanno scandito tempi differenti della mia vita, ma parimenti cruciali quali l’adolescenza e l’età adulta. Due grandi amici: quello del passato, virtuale come sempre più è il mondo odierno e quello dei tempi attuali vividamente reale e concreto con un pragmatismo molto più dello ieri che dell’oggi. Per entrambi sarebbero da spendere in un quovadis ineludibile delle vere e proprie genuflessioni emozionali nei confronti della loro tenacia…
Dettagli: piccoli, unici, indimenticabili ed insofisticabili.
Del resto, sono i dettagli che fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio: Mario e Bud, Bud e Mario lo sapevano bene e ce lo hanno insegnato per anni, facendoci osservare come loro, benché tenessero a debita distanza un certo tipo di idea di perfezione mai la ripudiassero e con estremo rispetto la controllavano con lo sguardo, massaggiandola e coccolandola, con e nei fatti…
Grazie cari Amici: il saluto stasera è Tutto per Voi!