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L’era del socialing

È ormai lapalissiano che siamo da qualche anno in un periodo di crisi, crisi che viviamo a tutti i livelli ed in tutti i campi. Ed è quindi ancor più ovvio che i settori del Welfare siano quelli che più degli altri risentono

di tale contrazione economica, perché gioco forza i tagli delle politiche economico-finanziarie vanno ad intaccare proprie tali settori.

È altrettanto lapalissiano però che le crisi siano fonte di opportunità come affermava Einstein, purché si guardi alle stesse con spirito costruttivo innovando e lavorando con profondo spirito di sacrificio ed abnegazione. La via non può che non esser quella del merito rifuggendo le facili scorciatoie che ingabbiano ed insabbiano anche i sentieri della politica; perché non si deve ripudiare, facendo di tutta un’erba un fascio, tutta la politica ma di sicuro va contrastato un certo modo di far politica.

Oggi più che mai bisogna invertire tendenze ormai consolidate in cui il conoscere qualcuno conta più del conoscere qualcosa, dove gli interessi di “quartiere” prevalgono su quelli comuni, dove ci si pone come paladini della giustizia portando sul petto lo stemma dell’ingiustizia e dell’incoerenza, dove la prostituzione intellettuale è esercizio prediletto del “partito dei coraggiosi-pavidi”. Oggi, invece, bisogna esser capaci di fare socialing, ovvero proporre un marketing di rilancio sociale, di rilancio degli interessi comuni, marciando tutti quanti nella stessa direzione per vincere culturalmente sorpassando e scavalcando gli steccati dell’inefficienza. Per far ciò, serve quindi l’apporto di tutti ed ognuno nel disegno operativo e nella progettualità deve sentirsi indispensabile alla causa. Non si può prescindere quindi dall’interagire in maniera democratica e coscienziosa, con le figure verticistiche prive del batterio dell’arroganza; non si può ignorare la voce della base o peggio ancora porre all’attenzione di chi ha in mano le decisioni politiche il polso ed il volere dei pochi spacciandolo per quello della maggioranza/totalità, arrogandosi poteri e diritti tipici di coloro che sono affetti dalla sindrome dell’ingordigia dei mediocri. Solo così si imboccherà la via giusta, oggi sentiero impervio forse, ma domani, a buon bisogno, strada e/o autostrada molto scorrevole e magari anche in discesa.

Coraggio Amici!

– 39: I dischi rotti e i Figli della Vera Democrazia

Di dischi rotti se ne sentono ogni giorno a miriadi. E non sempre devi accendere la TV e affacciarti sulla finestra politica per renderti conto che è un’usanza ben più ampia di quello che si possa credere.

La verità può far male così come spesso il perpetrare le proprie idee con fermezza e onestà intellettuale, ma è la via maestra per raccoglier risultati seri e concreti, per far vincere la vera forza della democrazia, quella condivisa e partecipata in maniera reale da tutti e non da pochi oligarchi fautori della “dittatura democratica”. La scelta è quindi tra l’esser piegato al sistema e/o annidato riccamente nello stesso oppure impegnato in una lotta senza sosta per i propri valori ed ideali anche a costo di sacrifici enormi.

Viene poi il momento però in cui si deve opportunamente cambiare strategia, non una ritirata, intendiamo, ma piuttosto un rilancio della propria valitudo oltre l’ostacolo decidendo di investire le energie diversamente: non più un piano distruttivo laddove non è possibile ottenere spazi e riconoscimenti se non con la forza e la violenza (leggasi: Le figlie del “Despota Male”), ma progetti costruttivi da realizzarsi altrove e con volti e risorse nuove (i.e.: I Figli della vera Democrazia).

È per questo che ringrazio oggi Luca, Mario, Anna, Ludo, Marco & Co. che mi stanno facendo respirare di nuovo la bellezza della condivisione e del confronto, della critica costruttiva mai fine a se stessa, della parola e dei contenuti, ma soprattutto dell’opportunità: è la mia opportunità, è la Nostra opportunità, è la Vostra opportunità!

Coraggio Ragazzi!

Coraggio Italia!