sospiri…

Gli addii mettono tristezza. Credo sia quasi un assioma, una legge incontrovertibile. 

Ecco perché ho preferito andar via quasi di soppiatto, uscendo dalla porta del retro, quasi di nascosto. In tanti o pochi si saranno chiesti il perché e adesso “a viso aperto” ve lo voglio svelare con una delle tante mie passioni: la scrittura!

Ognuno ha la propria idea di felicità. Io, ero arrivato al punto di rendermi conto di non esserlo. Una profonda mestizia mi avviluppava giorno dopo giorno e mi faceva apparire pesante il tragitto del quotidiano. Ero giunto alla riflessione seguente:

Non esistono sogni per cui valga la pena veramente lottare. Anche perché, spesso, appena si realizzano non ti dicono più niente. I migliori sono quelli che capitano per caso quando meno te l’aspetti, di cose che la vita ti regala così, senza bisogno di fare nulla.

E io avevo fortemente bisogno di un regalo così. Il mio cuore aveva bisogno di un regalo così. Quel regalo alla fine è giunto anche se magari si realizzerà appieno nel mese prossimo, il che vorrà dire che sarà un bellissimo compleanno.
Eh già, la cabala spesso ci segue (anch’essa di nascosto) e decide lei quando sia il caso di farsi palese, strappandoti dei…

sorrisi nascosti

proprio come nel titolo del mio breve romanzo d’esordio, ormai alle porte. Nato dall’assurdo forse, ma speranzoso di esser aiutato dalla stessa cabala di cui sopra. E chissà se senza presunzioni di sorta riuscirà a sorridere di gusto senza esser un capolavoro.
Di sicuro, mi accompagnerà nei prossimi mesi. Mesi di raccolta per nuovi stimoli e passioni da coltivare. Con la mente sempre consapevole di arrivare dopo il cuore e foriera di frasi del tipo:

Non sono i fatti in sé a turbare gli uomini ma le opinioni intorno ai fatti.
Abbiamo l’impressione di essere ancora in tempo su qualunque cosa ma non è vero: non c’è sempre una prossima volta.
Non sappiamo mai quale sia il giusto cibo per i nostri sentimenti e cosa faccia funzionare i rapporti ma l’unica cosa che possiamo fare è tenere in parte aperto il nostro cuore e ascoltarci avendo pazienza.
Non riuscire a lasciarsi andare, a confrontarsi con quello che non si conosce è comune: spesso subentra la paura di mettersi in gioco ma quando capitano certe occasioni sarebbe sacrilego lasciarle andare.

Insomma, era chiaro: nel contrasto perenne fra volontà e malinconie sentivo quanto la sabbietta della clessidra stesse scendendo inesorabilmente e dovevo istantaneamente uscire dai binari lasciandomi stupire da me stesso. Che sintetizzato ai massimi potrebbe esser edulcorato così…

Quando il cuore prova un momento di verità e di emozione l’anima non sa restare immobile!