tra le righe del karma di un uomo con le rughe

Flaiano affermava che colui che rifiutava i sogni dovesse masturbarsi con la realtà.

Ovviamente non si è di fronte ad un assioma ma ad un’opinione. Negli ultimi tempi tante volte mi sono soffermato su questa distinzione ed anche in ambiti disparati dalla politica, al calcio ed in ultimo al sociale ed agli affetti.
Fatti ed opinioni. Postulati o supposizioni. Una disputa eterna, insomma.

Ma torniamo al sogno ed allarghiamo la considerazione varcando i confini dei suoi possibili significati e differenziando i concetti non tanto nelle ere filosofiche quanto nelle età: per i bimbi, infatti, esso è desiderio mentre per gli adulti può esser aspirazione ma anche semplicemente un’elaborazione onirica più o meno piacevole.

Passiamo dunque un altro pelino oltre e consideriamo ora che un adulto stia cercando di spiegare alla sua bimba vivace cosa sia per lui il sogno.
Quell’adulto è poi un uomo elegante che ha una voglia matta di trasmettere la sua esperienza.
Ma è proprio questo pronome a complicare la faccenda.
Sua dovrebbe ricordare, sempre all’individuo adulto ed elegante di cui sopra, che si diventa quello che si fa. E se costui che si atteggia a saggio fosse non solo elegante ma anche cinico e freddo in quanto ferito?
Una domanda che ancor prima che farci riflettere sul suo potenziale di retoricità ci porta dinanzi a quella nube di non conoscenza che è stretta parente della dismorfofobia. Una paura che costruisce la tua psiche, ma che tu senti reale sebbene la tua psicologa smitizzi e riporti alla sfera dell’immaginario.
Un immaginario che nell’assonanza richiama all’immaginazione propria sia degli adulti che dei bimbi seppur con tinte molto diverse.

E nel tragitto di riflessione odierna è necessario comprendere che il “far finta di crederci” del saggio sia solo un modo di esorcizzare le proprie debolezze facendo credere al proprio karma che sia in un pari atarassico. Tuttavia, a Noi Tutti, serve altro: un quid in più che sappia districarsi nei tempi, nelle ere e nelle età e non al di la ed a prescindere da esse. Ed in questo slalom anabatico fra illusione, delusione e collusione almeno una volta occorre scendere nel proprio inferno.
Se poi la delusione nata dall’illusione iniziale scelga la via della collusione con l’attacco oppure la difesa dipende unicamente dal tuo intimo rapporto con le emozioni, figlio del momento e mai davvero aprioristicamente stabilito.

Lo so: è difficile gestire la storia mentre essa avviene, ma è questa la vera e goduriosa sfida a cui oggi ho voluto dar respiro per una volta senza un vero quo vadis definito e definitivo.

Ah, dimenticavo quasi: alla (mia) bimba vivace ho deciso di donare queste poche righe come risposta del suo dilemma.
Le righe di un uomo con le rughe che è stato bimbo e ragazzo ed in questa fase della vita ha deciso che si debba vedere il potenziale delle persone e farlo fiorire!

Pubblicato da

luigigianturco

Detto il SoMMo.

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