È ormai lapalissiano che siamo da qualche anno in un periodo di crisi, crisi che viviamo a tutti i livelli ed in tutti i campi. Ed è quindi ancor più ovvio che i settori del Welfare siano quelli che più degli altri risentono
di tale contrazione economica, perché gioco forza i tagli delle politiche economico-finanziarie vanno ad intaccare proprie tali settori.
È altrettanto lapalissiano però che le crisi siano fonte di opportunità come affermava Einstein, purché si guardi alle stesse con spirito costruttivo innovando e lavorando con profondo spirito di sacrificio ed abnegazione. La via non può che non esser quella del merito rifuggendo le facili scorciatoie che ingabbiano ed insabbiano anche i sentieri della politica; perché non si deve ripudiare, facendo di tutta un’erba un fascio, tutta la politica ma di sicuro va contrastato un certo modo di far politica.
Oggi più che mai bisogna invertire tendenze ormai consolidate in cui il conoscere qualcuno conta più del conoscere qualcosa, dove gli interessi di “quartiere” prevalgono su quelli comuni, dove ci si pone come paladini della giustizia portando sul petto lo stemma dell’ingiustizia e dell’incoerenza, dove la prostituzione intellettuale è esercizio prediletto del “partito dei coraggiosi-pavidi”. Oggi, invece, bisogna esser capaci di fare socialing, ovvero proporre un marketing di rilancio sociale, di rilancio degli interessi comuni, marciando tutti quanti nella stessa direzione per vincere culturalmente sorpassando e scavalcando gli steccati dell’inefficienza. Per far ciò, serve quindi l’apporto di tutti ed ognuno nel disegno operativo e nella progettualità deve sentirsi indispensabile alla causa. Non si può prescindere quindi dall’interagire in maniera democratica e coscienziosa, con le figure verticistiche prive del batterio dell’arroganza; non si può ignorare la voce della base o peggio ancora porre all’attenzione di chi ha in mano le decisioni politiche il polso ed il volere dei pochi spacciandolo per quello della maggioranza/totalità, arrogandosi poteri e diritti tipici di coloro che sono affetti dalla sindrome dell’ingordigia dei mediocri. Solo così si imboccherà la via giusta, oggi sentiero impervio forse, ma domani, a buon bisogno, strada e/o autostrada molto scorrevole e magari anche in discesa.
Coraggio Amici!