C’è una ricetta per non vagare tra alti e bassi? C’è un rimedio infallibile al dubbio? Sembrano tutti dilemmi amletici quelli che stasera si affastellano attorno agli onirici desideri del SoMMo ed invece sono solo le semplici riflessioni a margine di una giornata intensa culminata nella riflessione: una sorta di virtualizzazione della psicanalisi…
In molti si porranno, dopo e giorni di assenza dal blog (fatto davvero atipico), la fatidica e canonica domanda: <<Ma che te sei fumato?>>
Ed invece, la risposta è priva di connotati del genere. Non fumo né droghe né farmaci, solo un’introspezione suggerita dalle belle sensazioni che la mia #bimbavivace anche laddove non presente sa suscitarmi e tirarmi magicamente fuori.
Ho brancolato per giorni nel buio, faticato a dismisura per trovare bandoli di matasse prive di un filo logico, quella logica che guida ogni mia mossa in modo quasi imbarazzante. E’ vero, non posso, né tanto meno potrei snaturare il mio modo di essere dall’oggi al domani, ma lasciare spazio al beneficio del dubbio, sì. Anche Putnam ne sarebbe a ben donde d’accordo. Il dubbio svincolato dal dubbio, l’alfa ed omega scovati con la semplicità propria dei bimbi…per l’appunto. Ecco allora che le meccanicistiche forze tetre dei tuoi arrovellamenti cerebrali si iniziano a dissolvere come un castello di sabbia, indebolito dai venti e dolcemente lambito dalle acque. E’ lì che ciò, che nelle fasi degli alti hai provato a condividere in modo positivo, diviene la freccia che ti segna il sentiero, la scelta che farai senza girarti più indietro, anche quando le forze della razionalità sfrenata ti verranno ad adescare coi loro suoni e ricordi. In quei frangenti, dovrai ricordarti di esser Tu il padrone e non lo schiavo, dovrai rammentare di avere a che fare con tentativi e tentazioni deleterie, dovrai quindi discernere e la tua risposta sarà: #iomelagioco !
Perché cercare contra naturam di opporsi a pulsioni e desideri, abbottonare emozioni e sentimenti ed andare alla disperata ricerca delle “giuste” decisioni figlie di filtri e freni non porta da nessuna parte o quanto meno, vi e ci conduce laddove la nostra indole non sa camminare e, spaesata, tentenna e si muove unicamente a tastoni.
Ed allora, quo vadis? Forse potremmo sintonizzarci sull’immagine di una ragazza “sbandata” fuori-di-testa che riesce tuttavia a strapparci un sorriso dopo giorni di malinconia … oppure, dovremmo correre a gettare le braccia al collo a colei, che è sempre più per noi, emblema-di-coraggio e ci rende fieri e sorridenti di conoscerla…
Toh… c’è un sempre un sorriso di mezzo: sarà forse un segno divinamente risolutivo? Fatto sta che …
#iomelagioco !