Attendevo da giorni la serata relax per poter fare una riflessione degna dello stile che si confà al SoMMo. Motivo? Mi direte. Beh, più d’uno ovviamente e come solito è legger sul mio blog mai scontato e a tratti anche abbastanza criptico.
Di sicuro il weekend appena trascorso o per meglio dire che ormai volge laddove “padre” Dante sa, ha ispirato temi ed elucubrazioni attraverso un sinestetico turbinio di immagini, colori, toni e sapori.
E poco fa il tintinnare dei miei passi sul selciato della mia amata Milano ha fatto ri-echeggiare di tutto un po’: anni ed anni di vissuti e sensazioni, mesi e mesi di conoscenze e palpitii, giorni e giorni di crescita ed innamoramento. Eh sì, oggi come non mai a sei anni dai miei primi passi timidi nel caos e nel freddo clima innevato di quella “lontana” città, ogni tassello sta assumendo un fascino sempre più bizantino e mi rendo conto che l’amore per quella metropoli sta diventando indissolubile al pari della mia familiarità con percorsi, usanze e modi di fare-dire-essere.
Ed allora è ineludibile che ti scaldi il cuore il crogiolarsi ai tiepidi raggi di sole che tale città emana qua e là come in un misterioso e per questo, ancor più affascinante, puzzle. E pertanto, se dopo il divin poeta arrivasse a darci supporto anche Giacomo ci direbbe e spiegherebbe quanto sia dolce naufragar nei desideri più reconditi che una simile città incarna e porta nel suo grembo. Una città capace di cancellare in modo magico ansie e dissapori, una città in grado di annientare i detrattori dell’emozionalità, una metropoli tanto grande ma anche da tanto piccola al punto da farsi da parte per non arrecar disturbo laddove ci si trovi a riflettere e a cercare bandoli di insolute matasse. Ecco allora che il #quovadis cui aneliamo da tempo si fa vivo lui di fronte a noi in “carne-ed-ossa” e ci permette di smontare tesi di inutili soloni che pontificano come se fossero papi supremi ma al massimo potrebbero avere le luci-della-ribalta di un misero e pavido capitano di fregata, stile Schettino: ergo, le loro “maestose” asserzioni facevano, fanno e farebbero acqua più che la Costa Concordia…
Dunque, non ci resta che tornare dalle acque tumultuose dei conflitti interni alle sicure lande di una città unica nel suo stile, una città un po’ alfa un po’ omega, un po’ guelfa ma al pari anche ghibellina, una città ricca di contraddizioni come la vita: la mia, la tua e la vostra! Una città in cui, or bene, sarà facile perdersi ma soprattutto ritrovarsi come nell’affetto che lega un padre ed una figlia, che permane al di la di tutto e tutti incoronando principessa una lacrima di gioia che magicamente spunta tra mille bollicine di champagne e nuota verso la serenità!
Bonne nuit! :*