Dopo giorni di assenza che hanno suscitato l’attivazione di alcuni miei blog’s fans ecco che giunge la serata in cui ridare spazio alla riflessioni. Certo, avrei sperato in una serata totalmente diversa ma magari il Destino che con me spesso ha giocato (e gioca) al gatto col topo mi voleva di nuovo intento a digitare…forse, chissà…
E quindi quo vadis? A chi spetterà lo scettro della serata? La protagonista, cari amici, sarà la pazienza (forse): per tutti una qualità importantissima, ma a pensarci bene come ha detto l’altro giorno il mio “consulente” Marco, non è una qualità ma una quantità…e se non l’hai bene a mente rischi di inabissarti in modo lento ed inesorabile sotto i colpi dei cultori dell’idiozia di cui il mondo odierno pullula…
e quindi cosa fare per controvertere un finale già scritto dai toni riccamente epitaffici? Magari può semplicemente bastare tenere a mente una delle principali teorie di Kipling, ovvero che la forza del branco è il lupo ma quella del lupo è il branco stesso oppure sarà meglio voltare pagina e convergere verso principesche immagini che ti catturano e portano via dalla stressante routine zeppa imbottita degli idioti di cui sopra…
servirà quindi rispolverare una serata magica ove tutto è stato il contrario di tutto ma la principessa indiscussa ti ha permesso sorrisi tanto agognati quanto mai necessari. Ti sembrerà quindi di esser catapultato in una realtà ove l’immaginazione la farà da padrona e la chiave di volta sarà indirizzare lo sguardo e le attenzioni dove mai prima.
Eh già, le attenzioni: un regalo inestimabile che dobbiamo riservare in maniera viscerale e sinestetica solo a chi per Noi rappresenta l’alfa e l’omega, il giorno ed al tempo stesso la notte e ci completa e soddisfa quasi come filosofeggiava Platone…
ecco allora che una cena può divenire evento nella misura in cui ritieni Lei un’artista, o meglio: l’artista! Eppure, mi direte: lei non scrive né canta, non dipinge né suona, non recita né dirige ma sa sublimemente attingere da tutto, divenendo geograficamente mercuriale e stagliandosi uno o due pensieri progrediti avanti a qualsiasi altra…
ecco dunque che un bimbo le corra in braccio in maniera ingenua ma tanto tanto spontanea, dando alla serata lo scatto da immortalare nei ricordi vividi dell’emozionalità. Non servono altre spiegazioni, come Rembrandt o Fidia non ti serve un compasso: lo hai dentro! Sono le regole invincibili della natura che con tonalità miste tra il pastello e l’olio ti colorano la vita e poco importa se la razionalità ti suggerisce altri sentieri più facilmente percorribili, la tua prima RISPOSTA sarà: il difficile mi piace! Ma ancor più dirompente sarà la FORZA con cui dirai: l’impossibile mi seduce follemente e in men che non si dica troverai il modo, i tempi e i gesti atti a cibare la tua voglia di SFIDA…e (magari) al tempo stesso riuscirai a soddisfare la sfera irrazionale di colei che magicamente ti ispira oggi, domani e sempre…
1 commento su “il difficile mi piace, l’impossibile mi seduce!”