fiabeggiare nello spazio senza tempo: la vita si gioca, non si allena!

Come fossero impresse su una pergamena stasera le mie riflessioni fluiscono davanti ai miei occhi con una nitidezza che avevo quasi dimenticato. Il silenzio che mi attornia mi permette di radunare con maggior forza ed enfasi le idee e concetti che stasera sembrano volersi esprimere in modo impraticabile solo a pensarlo…

Qua e la, qualche flash prova ad abbagliare la scena, ma la concentrazione, come un pitbull inferocito, salta addosso a chicchessia e si impegna con minuzia ad abbaiare in maniera stridula e stridente! Nemmeno il frastuono di un vagone del metrò potrebbe stasera distogliermi.

Sono giorni che vago tra l’alfa e l’omega dei miei sentimenti, sto cercando la chiave di volta ma oramai per inveterata abitudine ho smesso di crederci. Magari mi lancio in note classiche laddove è il rock la risposta oppure cerco una dancing onomatopeica che però è ahimè priva di musicalità…e allora? quovadis, mi direte?

La soluzione quest’oggi stenta ad arrivare finché eccolo lì nascosto tra mille suoni, volti e colori spunta un sorriso magnetico che tutto può anche se quasi sempre tace: è Lui che mi ricorda l’ancestralità dell’empatia e mette a nanna compensazioni psicologiche e giustificazioni inconsce che come foreste pietrificate avevano desertificato il nostro direttore d’orchestra toracico.

Ecco dunque che improvvisamente torna ad animare il tuo nerbo una musica ritmata quantunque popolare (di cui non mi sovviene il nome) che con personalità ed orgoglio ti scuote! No, non si può sperare che il tempo, castissimo sposo di una mente calcolatrice, possa condurti all’equazione finale e risolutrice. Serve altro, un no so che fuori dagli schemi e steccati del tormento che con il piglio di una bimba vivace che danza al passo-di-mazurca ti conduca per mano fuori dalla palude efferatissima dello sconforto.

Se si tratti di sofrologia o semplice magia ci dirà magari Daniele (per la serie: un cammeo al giorno…);  fatto sta che le fossette sorridenti su cui il sole non potrebbe mai tramontare hanno ripreso a fiabeggiare nello spazio senza tempo…

Tramonterà pertanto l’anacoluta ed insoluta convinzione che si possa imparare ad amare chi nel nostro cuore non è o peggio ancora ci si debba rassegnare ad un’atarassia che nemmeno Epicuro saprebbe sostenere…

Concludo, concludo…o meglio, lascio che sia il potere all’immaginazione, sempre all’opera, che metta questa sera i canonici titoli di coda…

Magari, a buon bisogno, si avvarrà di strumenti a fiato quali le trombe per annunciare un lieto fine…

o metterà mano ai pennelli per dipingere sentieri sereni…

o ancora, darà spazio alle idee…

In ogni caso gli squilli delle prime, gli sgargianti affreschi dei secondi e le roboanti urla delle ultime ci daranno un’unica anabasi: la vita si gioca, non si allena!

Pubblicato da

luigigianturco

Detto il SoMMo.

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