alla ricerca del portachiavi emozionale

Da quando l’uomo ha provato a calendarizzare la propria esistenza si è accorto che esistono annate che verranno ricordate più di altre, ma io voglio ulteriormente estendere la considerazione è ribadire un concetto già sfiorato tempo addietro ovvero che gli snapshot della vita possono al di la della loro durata cammeare vivide emozioni quando e dove meno te lo aspetti facendoci magicamente transitare dal cosa al come…dal chi al perché…

E nessuno potrà mai sottrarci ciò che fa parte di Noi ancor prima dei ricordi che tali istantanee sanno evocare: costituiscono un misterioso ma quanto mai vero e redditizio portachiavi emozionale!

Sono una nostra enigmatica seconda natura che nell’arcano fluire attraverso le nostre più intime pulsioni ci rammentano che leggere sia l’esaltazione del pensiero, scrivere il fanatismo dell’intelletto e viaggiare la passione suprema dell’esistenza…ma si può viaggiare anche stando fermi (o quasi) sulle scale del metrò ove è d’improvviso nato questo mio delirio bramoso: una febbre dirompente scatenata da uno #slidingdoors degno sposo della coscienza, immersa nel suo ennesimo flusso…

Mi trovo pertanto stasera avvolto in una sorta di atto di non concorrenza con le occasioni della vita: del resto, delle vie del Destino (che Irina mi suggeriva giorni or sono nel numero di due…) più e più volte ho disquisito dagli scranni di questo blog ed è altrettanto vero che l’ebbrezza di sentirsi ancora una volta un po’ Joyce si sia perfettamente incasellata in un momento nebuloso scandito da comportamenti umani poco limpidi che più di qualsivoglia agente atmosferico possono condurti fuori strada…

Ecco dunque che in un simile scenario le coincidenze siano l’unica certezza che davvero abbiamo!

Così come corrisponda a verità misurabile l’abilità con cui gli insoddisfatti inetti di questo mondo cerchino di riversare su chicchessia le loro represse ambizioni e siano sempre fuori dal contesto per l’incapacità di saper leggere la vita, fatto che diviene l’alfa & omega di qualsiasi tipo di loro iniziativa conducendoli alla pietra tombale per ogni loro gesto, frase, azione…e la frustrazione che in loro via via monta si pone in uno stato di continua belligeranza contro chiunque capiti a tiro, senza se ne ma apparenti…

Ma dov’è quindi il quovadis di serata, a buon bisogno con tinte sofrologiche?

La chiosa stasera sembra latitare. Il motivo è un senso pervasivo di rassegnazione, a tratti consapevole e forte, alternata a fasi di astenia motivazionale indotta dalla pochezza circostante e costernata…

E’ lì che serve il momento catartico inspiegabile che con le sembianze dell’ambivalenza entusiasta ed apologetica sappia spazzare via con un bel colpo di spugna gli spettri del negativo che ci attornia e che cerca ogni giorno di rimanere in vita spaziando tra opportunismo ed ignoranza: contro di Lui non ci resta che contrapporre la nostra esperienza da gentlemen anteponendo saggezza, empatia e meditazione a qualsiasi altra esternazione emozionale…

Pubblicato da

luigigianturco

Detto il SoMMo.

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