Giornate difficili ce ne sono e soffermarsi oggi sul tema potrebbe esser ridondante quantunque noioso, ma scavando tra significati, scelte e riflessioni si erge a paladina della giustizia la condivisione fugace ma al contempo verace di ciò che dentro fluisce con un lento movimento e suo malgrado veloce ballo di sensazioni: una sorta di mazurca irrequieta rivisitata nell’oggi dell’apparire ossimorico con tinte pacate…
Più e più volte mi sono ripetuto che, nella vita, se volete ottenere le uniche reali chiavi di lettura dovete partire da questo assunto: esaminare i comportamenti nella sconfitta, nella sofferenza, nelle contraddizioni!
Oppure, altra cabina di regia: la differenza nella bontà di riuscita di qualsiasi obiettivo e/o lavoro che ci prefiggiamo sta nel percorso di realizzazione! Ove ancora una volta eccolo lì il tema del viaggio che torna ad imperversare con la sua ineguagliabile penetrazione sociale che può smuovere immensi iceberg generazionali portandoli oltretutto al disgelo emozionale e sublimandoli nell’intimo dei precipui vissuti individuali.
In sostanza è proprio qui che torna la pennellata risolutiva del visionario a tratti reazionario; colui che vede il lavoro finito già nella sua fase di programmazione, se lo immagina e lo plasma nei colori, lo arrota e coccola nei gusti e sapori ed infine sapientemente sa crogiolarsi nella sua ammirazione immaginifica: è il ludibrio della genialità che fa la differenza!
Purtuttavia, molto spesso se non sempre, se sei un leader e lo sei pertanto in tutte le attività della tua vita, quello che vedi tu, gli altri non lo vedono ed i limiti che a te vengono ascritti sono in realtà da ricercare altrove: è questa, per dirla in altri termini, la storia dei leader solitari da molti emarginati, screditati, considerati dei pazzi visionari per l’appunto, a cui la risposta deve esser fornita in modo più che mai degno ed argomentato…
Una vera e propria sentenza fatta di lavoro, dolcezza e passione, che coincidono in una emulsione mai melassa, con ognuno a disposizione dell’altro in un’osmosi connubiale inimitabile e rasentante la perfezione.
Eccolo il quovadis di giornata: non dare per scontate delle incompatibilità!
L’etimo di espressione della vita nelle lande sconfinate dell’espressività ripudia gli apriorismi quantunque anche gli sfrontati (e fini a se stessi) sensazionalismi ma ha bene a mente la lezione di Nietzsche sul perché e per come dell’andare oltre…
Magari sarà sufficiente un solo guanto nero che nel match a scacchi col rosso della passionalità sfuggente, tra alti e bassi, si dimostrerà esser il Kasparov dei nostri giorni e saprà sconfiggere i momenti bui delle giornate di cui in apertura flirtando con un bicchiere mezzo pieno che ci fa sorridere e si adora…