Il titolo è un consuntivo di questi miei primi 11 anni di Milano.
Nel 2009 sotto un’abbondante nevicata giunsi in terra meneghina e ieri ricorreva il giorno di quella bella scommessa di vita.
Tutto nacque quasi per gioco e… tra-palco-e-realtà come direbbe qualcuno ai più noto, si è giunti davvero ad una bella cifra. Certo, nella mia concezione dell’apotropaico da attribuire alle date, sarà 15 la cifra di riferimento. Ma in attesa di scoprire cosa accadrà fra 4 anni anche il “modesto” 11 volevo celebrare, violando, a buon bisogno, le regole sintattiche del mio formalismo.
Poiché del resto, nel secolo che ha appena visto un giorno palindromo che chissà quando in futuro, quale privilegio enorme ed incommensurabile quale quello di prendersi del tempo per sé stessi? Per raccontare la propria storia scegliendo la ritmica, le contrapposizioni e potendosi permettere una digressione funzionale di un grado molto più spesso di quanto in genere ed in media si faccia.
11 anni di Milano, ancor più che 30 di Roma, mi hanno suggerito che le immediatezze dei tempi mutano e se non aggiorni continuamente chi sei non progredirai mai!
Le sgrammaticature della vita mi hanno reso per lunghi periodi anti-climatico alle emozioni sublimando tutto il mio vissuto del momento in gesti silenziosi. Pochi. Ma molto più potenti dei tanti sottaciuti e nascosti al mio inconscio che li avrebbe rumorosamente voluti esibire. Una scelta difficile specie agli inizi: divenuta infatti più semplice solo sul crinale di questo segmento milanese: fu una correzione del t9 che mi fece riflettere e poi assaporare quanto fosse bello riscoprire la meraviglia di abitare i miei pensieri…
Ma se la filosofia degli inizi, rigorosamente seclusa in un box, era convinta che per avere la coscienza pulita bastasse non usarla mai. Non conoscerla e stuzzicarla, per dimenticarla. Nel settembre del 2015 la mia coscienza fu scossa e decise che non voleva continuare ad entrare nella storia dalla porta sbagliata…
Fu allora che capii che il limite è come l’orizzonte: se tu fai 2 passi nella sua direzione, Lui si sposta di 2 passi, se ne fai 10 Lui si sposta di 10… non lo raggiungerai mai però intanto cammini e così facendo ti sostieni sostenendo la tua infinita
Bulimia di Conoscenza…
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