Stasera tra mille beghe personali provo a fuggire dalla realtà quotidiana tuffandomi nella realtà quotidiana…si, non sto vaneggiando. Mi spiego meglio: lascio da parte il livello personale dello scorrere dei giorni per far mio, provando a crescere, quello che il quotidiano ci offre.
Quotidiano che oggi sarà inteso come sostantivo indicante proprio il caro compagno, cartaceo o meno (nell’era del web 2.0 è un’ovvia precisazione, nds) delle giornate di tanti di noi.
E sfogliando qua e la, ho pensato che nel Paese di Bengodi (leggasi l’Italia odierna) abbondano le notiziucole da fumo negli occhi a discapito della vera informazione. Quindi, se non proprio disinformazione (come si direbbe in termini catastrofistici) trattasi quanto meno di un’operazione in cui si sviano i problemi reali e attuali e si sposta l’attenzione, per l’appunto, sulle notiziucole.
E quindi, ti capita di scorgere titoli ad effetto ma spesso vaghi e lontani dai temi più caldi. Oggi ad esempio, mi sarei aspettato di leggere dell’affaire Polverini-Fiorito ovunque ed invece…
Certo, a ciascuno il suo direbbe Sciascia e ciò ci sta.
Pertanto, Avvenire focalizza la sua attenzione per voce di Tarquinio sui DAT (leggasi Dichiarazioni Anticipate di Trattamento)…con un suggestivo “Questione di Democrazia”
La Stampa, va sul sociale e Lepri illustra “La solidarietà che serve all’Italia…”
I “faziosi”, manco a dirlo, curano aspetti precipui di autodifesa, sia essa autodifesa di “ideali” o di “personaggi”. Ad esempio, la Padania a firma Piazzo ce l’ha con Monti e stuzzica il Premier dicendo: “Quando il boria scende di scranno”. De Angelis del Secolo, invece, ricorda che “Anche in guerra ci vuole un po’ di stile”.
Per trovare qualcosa di letteralmente più a bomba sul tema di giornata (e degli ultimi giorni) ci si deve dedicare al Corriere che tramite il Gian Antonio ci fa riflettere sull’ Ingordigia dei mediocri oppure per gli amanti del Fatto Quotidiano la chiave di volta sta nel “Polverini di stalle” by Travaglio.
Se devo votare quoto per gli ultimi due, ma non per i contenuti in sé e per se, coi quali si può esser in accordo oppure no, ma perché quantomeno hanno tenuto viva la notizia del momento, permettendo a ognuno dei lettori di argomentare (proprio come ho fatto io) e riflettere a proprio piacimento sulla realtà dei fatti. Magari non è questa la strada migliore, ma l’è sempre una strada direbbe il vecio amico mio…
Ve saludi!