Riflettere è una mia passione. Il rischio lo è. La vita lo è. Ma soprattutto: il sale delle nostre esistenze è molto più profondo di quello che la superficialità routinaria ci porta a vivere, ovviamente se il pathos ci guida ed accompagna.
Quale ricetta dunque ne verrà stasera?
Facciamo però un passo indietro od anche due e fermiamoci un attimo…poi le risposte verranno; come spesso ho già detto: solo il tempo ha certe soluzioni; soluzioni che spesso abbiamo accanto a Noi ma non sappiamo cogliere, forse perché corriamo troppo o forse perché siamo troppo ignoranti o avulsi alla recettività efficace. (N.B. E’ il mondo dei social, dei contatti dominati dalla virtualizzazione più che dagli spasimi del “contatto fisico”). Ed il più delle volte non si tratta di scomodare “sacri testi” o macro-esperti, basta sapersi guardare attorno, per l’appunto…magari ad un angolo della strada sotto casa oppure seduti ad un bar. Sembrano le note di una canzone di Battisti ma invece sono solo flash che mi tornano alla mente dopo una settimana intensa e ricca di avvenimenti importanti. Una settimana in cui lo stress voleva avere su di me il sopravvento ed invece l’impalcatura ha tenuto…e se dovessimo stasera dare un nome al risultato conseguito lo chiameremo Elisa! Ecco il solito cammeo??? Forse…chissà…
In ogni modo, mi è bastato ascoltare per alcune brevi mezz’ore discorsi semplici ma al tempo stesso mai banali per avere degne risposte che magari cercavo da tempo o fors’anco per capire ancor più che nella vita devi sempre aspettarti l’inaspettato anche e specie da chi sarebbe, a torto, ritenuto meno avvezzo a certi discorsi. Questo perché spesso l’opinione diffusa non è detto che sia la legge, anzi. Ed in genere i cambiamenti sono sempre molto lontani dal #cambiare-le-menti…
Ecco quindi che in un simile contesto avere la capacità di ascoltare l’enfasi e l’empatia con cui una ragazza, una #bimbavivace si accosta alla vita ed alle sue criticità può illuminarti. E’ lì che ho capito che le emozioni sono il vero propulsore delle nostre azioni.
Ed ho deciso!
Poi, sono arrivate (ed arriveranno) critiche vetuste e magari qualunquiste che fanno parte anch’esse del genere e della mente umana, dei diffusi pensieri dis-percettivi di cui sopra, ai quali la ricetta da propinare per controbatterli sarà costituita da umiltà, caparbietà e freschezza intellettuale: le qualità della bimba-vivace vincitrice senza se ne ma che tengano…
Ecco, oggi a circa un anno da una pugnalata infertami da chi faceva dell’orgoglio incondizionato uno dei suoi principali vessilli (se non del supremo incontrastato) so fornire una risposta degna ed adeguata a tanti temi irrisolti. Oggi grazie ad una bimba-vivace illuminante l’irrisolto è divenuto irrisorio nella misura in cui ho capito finalmente perché lo fosse.
La risposta era dietro l’angolo o addirittura già dentro di me, bastava saperla cogliere, scovarla come in un abile gioco di prestigio, come in una succosa intervista a tutto tondo, realizzata nella quotidianità della vita e dei luoghi…perché a volte, può arricchirti molto più un negozio di casalinghi piuttosto che redazioni rigogliose della Milano-bene.
Oggi, finalmente, una realtà macabra e paradossale ha superato gli steccati dell’immaginifico laddove l’orgoglio è stato capace di incenerire tutto in un battibaleno, neanche si chiamasse Mrs. Pompei…
Oggi una sorta di pseudo-intervista ha reso possibile tutto ciò…GRAZIE #bimbavivace!